di Pierpaolo Paterno
BARI – Conferenza di metà settimana in compagnia di Ciro Polito. Un’occasione per analizzare il campionato del Bari a 360 gradi, concentrandosi sulle tante luci e alcune ombre dimostrate sinora dalla squadra di Mignani. Biancorossi attualmente quinti in classifica con 22 punti all’attivo ed il terzo migliore attacco della cadetteria. Numeri positivi ai quali si affianca il “neo” dell’assenza di vittorie dallo scorso 8 ottobre in quel di Venezia.
“E’ passato qualche mese dalla mia ultima conferenza – ricorda Polito sorridendo – . Questo intervento era programmato già da un po’. Il Bari – riconosce subito il dirigente napoletano – ha avuto una partenza bomba, oltre ogni aspettativa e quindi sembra che ora stia marciando in maniera diversa. Manca la vittoria, ma è normale che nel percorso di una stagione questa lieve flessione sia fisiologica. Manca la vittoria, ma i risultati positivi no. Occorre equilibrio all’interno e anche fuori. La classifica è bellissima. Serve ritrovare un poco di brillantezza e spavalderia. Non siamo in crisi. I risultati positivi passano inosservati. Il pareggio di Como è passato come una sconfitta, e non mi piace. Abbiamo steccato qualche primo tempo. Fa parte del percorso. Non ci allarmiamo. I ragazzi sinora sono stati encomiabili. La critica ci sta, nel modo giusto però”.
Il ds sull’inserimento di Zuzek e Scheidler: “Non sono in ritardo. Valerio Di Cesare sembra un ragazzino. Vicari è importantissimo. Ho preso un altro giocatore dietro per aumentare la competizione. Siamo soddisfatti. Nel primo periodo di campionato si vinceva di più, eppure Caprile rischiava di più. Di recente si subisce meno. Le squadre si costruiscono nel tempo. In difesa, dormiamo sonni tranquilli. In base alle caratteristiche degli avversari, a Como mister Mignani ha preferito far giocare Terranova. Scheidler è un caso diverso. Per la verità, stiamo offendendo poco. Siamo più sterili, per essere precisi. Il francese sa giocare, ha struttura. Un gol l’ha fatto. Ha preso una traversa. Mi piace perché sa giocare a calcio. Deve vincere qualche duello in più. Mettere più cazzimma. Secondo me ci porterà grandi soddisfazioni”.
L’attaccante transalpino resta il più pesante investimento economico compiuto dalla presidenza. Il suo rendimento sotto la lente di ingrandimento del ds: “Il Bari ha investito il giusto per un attaccante del genere. I giocatori vanno aspettati. A me piace. L’ho scelto e sono sicuro che ci darà soddisfazioni. Cheddira è il capocannoniere della B che gioca i Mondiali. Quindi Scheidler aveva poco spazio. Sinora ha giocato Walid, dimostrando di essere un giocatore importante. Nell’economia della squadra, è un giocatore utile”.
Il campionato di B è molto equilibrato. E il Bari è andato anche oltre le attese. A gennaio si potrà fare economia, con qualche giocatore fuori lista e l’obiettivo di tentare dei colpi mirati nel mercato: “Quello di gennaio – sottolinea Polito – è mercato particolare e difficile. Se c’è bisogno di qualcosa, a tempo debito ci faremo trovare pronti. La società chiede sostenibilità, non sottovalutando che la squadra va costruita nel tempo dando alla piazza una formazione di altissimo livello. Partire fortissimo non è stato un vantaggio. A gennaio, se ci sarà l’occasione per inserire giocatori e fare un campionato dignitoso, la coglieremo. Stiamo pagando scorie della vecchia gestione e della vittoria dello scorso campionato. Non saremo lì a dormire e se ci sarà l’occasione la coglieremo al volo. Il nostro obiettivo è assestarci in categoria a formare una squadra per la futura serie A”.
“Non sono qua a gettare acqua sul fuoco, perché fuoco non ce n’è – prosegue Polito – . Era impossibile mantenere il ritmo delle prime partite. Altrimenti saremmo dei fenomeni. Anche nel gioco non è cambiato niente. Stiamo giudicando tatticamente un allenatore che schiera la squadra in base all’avversario”.
Ceter, una scommessa personale da vincere: “Lui è un giocatore la cui problematica erano gli infortuni. Ha avuto ricadute, ora sembra stia meglio e vediamo cosa ci può dare. Incrociamo le dita e ce lo teniamo”. Con Frattali e Polverino è stata inaugurata la stagione dei rinnovi, nella linea della patrimonializzazione: “Quello dei portieri – dice – è un discorso diverso. Un mondo a parte. Loro hanno poche possibilità di giocare e rischiano di andare nel dimenticatoio. Glielo avevo promesso per avere un pacchetto portieri di qualità. Sugli altri, prenderò delle decisioni. Ci sono giocatori in scadenza e al momento vedremo”. Senza dimenticare lo spessore di Elia Caprile, che subisce molto meno: “All’inizio eravamo più spavaldi e abbiamo fatto grandissimi risultati. Poi le altre ti studiano e si è persa un po’ la fame. Adesso qualcosa manca. Si lavorerà per ritrovare un Bari migliore. Siamo una neo promossa, la migliore. A maggio il giudice sarà la classifica”.
Il Bari è la squadra meno battuta della B. Un presupposto per divertirsi sino in fondo. Quello che non si è visto contro Benevento, Sudtirol e Como. Nuova puntata sul mercato di gennaio: “Per prendere bisogna smaltire. C’è una lista over satura e ne abbiamo altri tre fuori. Ci vorrà il giusto equilibrio, innestando due o tre giocatori che possano alzare il livello della squadra”.
Caprile e Cheddira nel mirino del Napoli? “Si, come di altri club. Finiranno la stagione qua a Bari. Si stanno mettendo in mostra ed è normale attirare le attenzioni. A fine anno ne riparliamo”, la rassicurazione di Polito.
Mancano 18 punti per la salvezza matematica. Ora arriva il Pisa, squadra in salute. Cosa si aspetta Polito: “Voglio vincere, come non lo so. Voglio vincere anche non essendo belli. Il calcio della B dimostra che l’equilibrio è alla base di tutti. I pareggi sono tanti. I dettagli stanno facendo la differenza. Incontriamo una squadra, quella di D’Angelo, tra le più in forma. Bisogna cercare di portare a casa la partita, in tutti i modi. Vorrei vincere e non giocare neanche tanto bene. La realtà dice che non abbiamo fatto grandi prestazioni, ma i punti sono arrivati. Facciamo parlare il campo, sperando che questa benedetta vittoria arrivi presto. Già domenica”.
Con Botta e Salcedo, usa il bastone e la carota: “Di Botta siamo innamorati, per primo io. Alle volte non ha fatto prestazioni all’altezza del suo nome. Poi è entrato è ha fatto la differenza. Come a Como, giocando un’ottima gara. E da Salcedo pretendo di più. Ha nelle corde caratteristiche importanti e le pretendo. Ci deve mettere qualcosa del suo”.