di Pierpaolo Paterno
In archivio la settimana di riposo forzato per l’interruzione del campionato a causa degli impegni delle squadre Nazionali, il Bari si appresta a tornare in campo. Lo farà domani pomeriggio – ore 16.15 al San Nicola (venduti ottomila biglietti, tra gli spettatori ci sarà l’ex biancorosso David Platt inviato dal Museo del Bari) – ospitando il Benevento per la 31ma giornata di B. Un’occasione per riprendere la marcia interrotta due settimane fa con la sconfitta di Terni.
Per rimanere in zona playoff, bisognerà pure aumentare il quoziente interno: “Se il pensiero è rimanere agganciati a chi sta davanti – attacca Michele Mignani nella conferenza stampa di presentazione del match contro i campani – bisogna vincere domani. La bontà dei risultati fatti in trasferta ci ha comunque tenuto vicino alle posizioni di vetta. Tutte le partite giocate al San Nicola le abbiamo affrontate con lo stesso spirito delle trasferte. Domani abbiamo il dovere e la necessità di provare a vincere”.
Mignani si sofferma sulle condizioni del rientrante Folorunsho e dei giocatori impegnati nei giorni scorsi con le rispettive Nazionali: “Folorunsho ha fatto una settimana intera con la squadra e con risposte positive. La sua inattività ha comportato la perdita di minutaggio. Se sta bene, farà dei minuti domani. Anche i nazionali, rientrati scaglionati, stanno bene e sono rientrati bene. Non ci sono problemi”.
“Nelle ultime partite – continua il tecnico del Bari – abbiamo vissuto tatticamente in maniera diversa dal solito. A volte la scelta è nostra, altre è imposta dall’avversario. Ci mancano solo dei gol da palla inattiva. Siamo la squadra con più gol su azione e sappiamo di poter far male all’avversario in qualsiasi momento. I pochi gol fatti di recente sono serviti lo stesso per portare a casa dei punti. L’unica cosa che conta”.
Due parole sulla posizione di Esposito, ultimamente abbastanza defilato: “Ogni attaccante in rosa ha determinate caratteristiche e ogni partita è diversa dall’altra. Faccio scelte perché nella mia testa ragiono in funzione dell’avversario. Esposito ha qualità tecniche sopra la media. Quello su cui deve crescere, normale per un ventenne, è la continuità. Può crescere e migliorare tantissimo. Siccome ho tanti attaccanti, devo fare delle scelte. E’ successo da quando sono arrivato a Bari. Se fa gol chi fai giocare hai azzeccato. Altrimenti, hai sbagliato. Per far giocare gli attaccanti con tiriamo a sorte. Esposito sta bene e si allena bene. Come tutti gli altri. Questa settimana abbiamo anche Ceter e Folorunsho e diventa difficile per tutti trovare continuità”.
Il Benevento arriva a Bari a secco da cinque partite e con qualche problema difensivo: “Non guardiamo gli altri, ai loro problemi. Se guardo la rosa del Benevento, credo sia una delle squadre più forti del campionato con tornei di B vinti. Hanno bisogno di punti per il loro obiettivo. Anche noi abbiamo la stessa fame”. La svolta potrebbe essere sulla trequarti (Stellone gioca col centrocampo a cinque): “Credo giocherà in maniera diversa. Ragioniamo e pensiamo di immaginare la partita e quindi ai giocatori più adatti. Sono i risultati che determinano la bontà delle scelte. Ho alternato Botta e Bellomo. In una partita ho scelto anche Benedetti. Domani farò la scelta che ritengo migliore”.
Mignani sull’importante rientro di Maiello dopo il turno di squalifica: “Lui è un calciatore con caratteristiche uniche, più di tutti nasce play. E’ normale che lo interpreti nella maniera più corretta. Bisogna avere un’alternativa che nella mia testa è Maita. A Terni lo ha fatto Benali, con qualità. Idem Mallamo e Bellomo, cambiando il modulo a centrocampo con due uomini anziché uno”.
Al netto della sosta e delle necessità dei sanniti, quante possibilità ci sono per rivedere il Bari sprint delle prime giornate: “Quando abbiamo vinto quelle partite sporche, ci si è chiesto se fosse un segno di maturità della squadra. Dopo una partita persa, mi si chiede come mai non si vede il Bari spumeggiante. Non ho la palla di vetro. Ci sono periodi del campionato dove mentalmente e fisicamente, oltre al tipo di stagione, cambiano le situazioni. Gli avversari ci conoscono. Belli o brutti, vorrei solo vincere la partita di domani”.
Una riflessione sulla sosta appena osservata e sul modulo da impostare contro i campani: “La sosta non deve incidere. Abbiamo lavorato nella maniera giusta. Si sono recuperate le energie e messa benzina nelle gambe, senza affaticarci. Quest’ultima è stata una settimana tipo. Stanno tutti bene, tranne Mallamo. Folorunsho e Ceter non sono al massimo, ma hanno lavorato col gruppo. Lavoriamo per cercare di andare a fare male a difesa che lavorano a tre, a cinque. Trovi squadra che pur giocando a tre sono molto aggressive, portando i quinti davanti. Cerchiamo di cambiare modulo, come fatto contro la Ternana per trovare spazi e varchi buoni”.
Ultime considerazioni su Cheddira (non segna su azione dalla gara contro il Cosenza) e Scheidler: “Cheddira è arrivato con una cattiveria che è stata la sua forza sinora e gli ha permesso di fare quello che ha fatto l’anno scorso e in parte quest’anno. Deve mantenere questo atteggiamento, Dobbiamo essere tutti affamati e vogliosi di migliorare. Anche se non si può migliorare all’infinito. Se lo facesse ancora sarebbe da alto livello in serie A. L’unico suo unico pensiero è sfruttare ogni attimo per crescere. A Scheidler, invece, manca ancora qualcosa, uno step. Cioè di capire il tipo di partita che affronta e ciò di cui la squadra ha bisogno. Ha mezzi e qualità per stare alla grande in questa squadra e in questo campionato”.