Bari-Palermo 2-2
BARI (3-5-2): Frattali, Sabbione, Di Cesare, Perrotta, Ciofani (1′ st Semenzato), Maita, De Risio, Marras, Rolando (13′ st Mercurio), Candellone (13′ st D’Ursi), Antenucci (13′ st Cianci). A disp.: Marfella, Fiory, Dargenio, Celiento, Minelli, Lollo, Mane. All. M.Carrera.
PALERMO (3-4-3): Pelagotti, Accardi (c), Floriano (3′ st Santana), Valente, Marconi (1′ st Marong), Peretti (15′ st Lancini), De Rose (15′ st Odjer), Kanoute, Rauti (26′ st Saraniti), Luperini, Almici. A disp.: Fallani, Doda, Martin, Silipo, Broh. All. G. Filippi.
ARBITRO: Cosso di Reggio Calabria.
MARCATORI: 31′ pt (rig.) Floriano; 10′ st Santana; 30′ st Mercurio; 45′ st Perrotta.
NOTE: 4′ rec. st.
BARI – Di buono c’è solo la reazione nell’ultimo quarto d’ora. Il punto acciuffatto per il rotto della cuffia consente al Bari di non mandare in archivio l’ennesima giornata da dimenticare. Il 2-2 col Palermo, strappato nel finale con Mercurio e Perrotta, è la sintesi di una domenica pomeriggio in chiaroscuro in cui – alla fine dei conti – restano le conseguenze in classifica. Il Bari scivola al quarto posto consegnando la terza poltrona del girone C al Catanzaro (che ha pure una gara da recuperare).
Carrera parte col 3-5-2. Modulo tattico in cui decide di inserire i redivivi Sabbione in difesa e Candellone in attacco. Scelte che non pagano. Così come non sortiscono effetti gli appannati inserimenti di Rolando e Antenucci. In mezzo al campo, Maita non sfrutta lo spazio di cui pure dispone. Capitolo a parte per un irriconoscibile Marras: mai uno spunto, mai uno scatto. La fotografia di un Bari senza idee, al quale non riescono più di due passaggi di fila. La ciliegina sulla torta il fallo al 30′ che Marras – in ritardo di tempo – commette su Kanoute (di un altro passo) per il rigore che l’ex Floriano trasforma con un rasoterra alla sinistra di Frattali. Portiere del Bari che si esalta in precedenza in un paio di circostanze: al 7′ su incornata di Rauti destinata nel sacco e al 27′ su tiro dalla disatnza di De Rose deviato in angolo. Il Bari sarebbe da non pervenuto se non fosse per una conclusione di Antenucci (10′) intercettata in due tempi da Pelagotti.
Nella ripresa, Carrera tenta di rimettere in sesto una formazione senza capo né coda. La rinuncia a Ciofani è forzata per uno stiramento muscolare. L’occasione propizia capitata al 6′ sui piedi di Marras (prodigio Pelagotti) è vanificata dal raddoppio siciliano firmato al 10′ da Santana: un tiro cross dalla sinistra che sorprende letteralmente un Frattali in bambola. A questo punto, Carrera opta per una triade di cambi. Dentro Cianci, Mercurio e D’Ursi per Antenucci, Rolando e Candellone. Serve la scossa che finalmente arriva al 30′ quando proprio il baby Mercurio segna il suo primo gol con la maglia della sua città risolvendo in mischia e riaprendo i giochi. E’ la scintilla che innesca la reazione del Bari. Col Palermo in dieci per l’infortunio ad Almici, lo scatto d’orgoglio si concretizza allo scadere del 90′ con Perrotta che insacca di testa un traversone di D’Ursi. E’ il gol del pareggio che salva – in parte la faccia ad un Bari lacunoso.
Il punto vale come magra consolazione rispetto ad un terzo posto consegnato al Catanzaro e da provare a riagguantare nelle ultime due uscite a Torre del Greco e col Bisceglie. Sarebbe il minimo sindacale di una stagione infernale.