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BARI, RABBIA E DELUSIONE DEI TIFOSI: PRESI IN GIRO, MAI PIU’ ALLO STADIO CON I DE LAURENTIIS

La pesante ed irresponsabile sconfitta di ieri a Cosenza spinge il Bari verso la serie C e getta la tifoseria biancorossa nella disperazione per l’epilogo di un campionato in cui la molto probabile destinazione sarà l’amaro ritorno in Lega Pro. Esito che, non è da escludere, potrebbe maturare persino in maniera diretta senza nemmeno passare dai playout. La proprietà è riuscita nell’impresa di portare la squadra dal terzo al terz’ultimo posto nel giro di soli dieci mesi: la cronaca disastrosa di una irresponsabile gestione fallimentare iniziata male, proseguita con pressapochismo e ai titoli di coda peggiori del più brutto incubo che si potesse mai immaginare. Di sicuro, un “regalo” immeritato per una piazza ed una tifoseria tradita da tutte le componenti della Ssc Bari: dalla proprietà al presidente, dal direttore sportivo ai calciatori. Nessuno escluso. Tutti responsabili di uno scempio calcistico che ha nel fallimento di sei anni fa il precedente più vicino nella storia del club. Tanti errori, evidentemente, sono stati commessi a monte nella scelta dei nuovi proprietari a cui affidare la rinascita (quale?) del sodalizio scomparso all’indomani della gestione Giancaspro. La scelta della multiproprietà si è rivelata sbagliata e catastrofica sia per i risultati sportivi che per le ambizioni della piazza e di una tifoseria maltrattata, oltreggiata, ferita nella sua dignità e nella sua passione. Tutto questo non è giusto. Si può anche retrocedere, ci mancherebbe, ma non nel modo in cui sta accadendo. Non così.

Di parole ne sono state dette tante. Forse troppe. Lasciamo il campo alle considerazioni dei tifosi che da ieri sera stanno praticamente inondando tutti i canali social riversando rabbia e delusione. Riportiamo alcuni dei messaggi postati nei vari gruppi social, espressione di posizioni personali non legate a quelle degli altri gruppi organizzati: “Questi stanno a Bari dalla bellezza di 6 anni. Abbiamo fatto 3 anni di C senza grossi problemi da parte della piazza, per poi arrivare a questo? La piazza non basta e ci vuole una società seria. Purtroppo però non dipende da nessuno di noi, l’ unica cosa che possiamo fare è togliere gli incassi a questi incapaci”.
“Purtroppo – si legge ancora – credo che nel 2018 sia scappata di mano un’opportunità enorme: quella di partire da zero con una società seria. Ora siamo degli ostaggi. Io mi chiedo come sia stato possibile affidare il titolo senza nessuna garanzia. Dov’è il centro sportivo e gli investimenti sul settore giovanile? C’è stata molta superficialità nel non garantirsi opportunamente”.
“La colpa – si chiede un tifoso – è essere la sesta tifoseria d’Italia e quindi avere la presunzione di andare in A? Se a Bergamo o Firenze facessero anni in C o in B cosa accadrebbe? Cosa abbiamo di meno come tifoseria? Niente! Noi meritiamo palcoscenici alti. La colpa è solo della società. Non voleva investire, si faceva da parte. L’anno scorso, solo grazie ai tifosi. ha ottenuto un terzo dei ricavi. Ci sono stati degli acquirenti, ma da pretenziosi sparavano alto. Noi siamo solo la parte sana. Giocatori, società e dirigenti vanno e vengono. Noi invece ci leccheremo sempre le ferite e staremo sempre li a sostenere i nostri colori”.
“Diciamocela tutto – scrive un altro – . Meritiamo la serie C tutti insieme. Sapevamo a cosa andavamo incontro e non abbiamo fatto e detto nulla. Non ci sono contestazioni, ma solo regali, scempi del genere da grandi piazze non sarebbero permessi. Ricordo un playoff Bari-Novara. Sullo 0-3, scesero i tifosi a minacciare i calciatori e ci fu un seppur inutile ma ribaltone. Meritiamo la serie C che con De Laurentiis in sella durerà anni e anni perché è un campionato difficile. Meritiamo la serie C perché, come nel 2018, la piazza è rimasta a guardare. Le grandi piazze non hanno bisogno di slogan, non hanno bisogno di numeri. Una grande piazza tutto questo non l avrebbe permesso. Fai lo stesso schifo a Foggia, Napoli, Palermo ecc.. Non sarebbe mai potuto succedere. Sono 18 anni che seguo il Bari e per la prima volta io con loro presidenti in serie C non vedrò mai più una partita, perché forse l’unica speranza è che il calcio a Bari abbia un inizio pulito, con una politica diversa che mira al bene di un patrimonio e di gente che ami questa citta. La serie C con loro non esiste, vivremo 4-5 anni di abissi in condizioni pietose. Hanno boicottato tutto dal principio e hanno fatto valere le loro idee politiche. Il calcio a Bari è finito nel 2018 e noi non abbiamo fatto nulla per fermare tutto ciò”.
“Se abbiamo ancora dignità e attaccamento alla maglia e ai nostri colori, dobbiamo disertare, lasciare lo stadio vuoto fino alla cessione della proprietà. Solo in questo modo, metteremo i De Laurentiis nelle condizioni di andarsene in tempi brevi”. “In serie C – replica un altro – con loro mai, non la vedrò neanche per TV. I quasi 2000 tifosi del Bari a Cosenza sono gli unici vincitori di un grande disastro che, partita dopo partita, si va concretizzando sempre di più”.

“Un grande disastro non solo in campo. La città non merita questo”, il post sociale dell’assessore Pietro Petruzzelli. Al quale rispondono tanti tifosi in commenti che non la mandano a dire: “Invito il popolo biancorosso tutto in caso di Lega Pro con la permanenza dei De Laurentis nel non abbonarsi, nel non spendere un euro per i prodotti ufficiali della società. L’unica possibilità nel cercare di eliminare definitivamente la multiproprietà sta nel colpirli nel portafoglio”. “Assessore, la retrocessione è figlia anche di uno scellerato appoggio incondizionato , prostrandosi a 90° al capezzale di una società indegna e senza vergogna, fatevi un enorme esame di coscienza”. E ancora: “Il disastro l’avete fatto voi regalando il Bari ad una famiglia che ama solo Napoli ed il denaro. Gli avete ristrutturato lo stadio senza tirar fuori un centesimo. Ora vede il disastro chi l’ha fatto”. “Ciao Pietro- aggiunge un altro – per cortesia chiedi al sindaco di pubblicare le 30 pagine scritte da Aurelio. Abbiamo diritto di conoscere le fantasie del nostro “presidente”.
“Forse sarebbe ora di alzare la voce…tutti – continua l’ennesimo tifoso – . Qui non retrocede solo una squadra, una tifoseria. Qui retrocede un territorio intero che ha creduto e investito in un progetto che si sta rivelando non solo fallimentare ma fasullo. Perché si può sbagliare, ma prendere deliberatamente in giro una città non è ammissibile”. E in conclusione: “L’unica cosa da fare immediatamente dopo la fine di questo sciagurato campionato è trovare una nuova guida societaria. Se restano i De Laurentiis, la Lega Pro ve la canterete e suonerete solo voi addetti ai lavori”.

foto Dimensione calcio – news sulle provinciali di serie A, B e C

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