BARI VUOTO E SCONFITTO: CONTRO LA REGGIANA SI RIVEDONO I VECCHI FANTASMI

Bari-Reggiana 0-2
BARI (4-3-3): Brenno; Dorval, Matino, Vicari, Ricci; Maita (19′ st Menez), Benali, Edjouma (36′ st Achik); Sibilli, Puscas (19′ st Nasti), Kallon (45′ st Lulic). A disp. Pissardo, Pellegrini, Bellomo, Astrologo, Zuzek, Pucino, Acampora, Morachioli. All. Marino.
REGGIANA (3-4-2-1): Bardi, Pieragnolo (14′ st Libutti), Rozzio, Gondo (22′ st Varela), Fiamozzi (22′ st Nardi), Marcandalli, Antiste, Sampirisi, Crngoj, Bianco, Melegoni (48′ st Szyminski). A disp. Sposito, Satalino, Blanco. All. Nesta.
ARBITRO: Di Marco di Ciampino.
RETI: 23′ pt Fiamozzi; 38′ st Bianco.
NOTE: Venduti 7.221 biglietti (di cui 403 ospiti); osservato 1′ di raccoglimento per ricordare Gigi Riva. 40′ pt espulso dalla panchina il ds della Reggiana Goretti per proteste. Rec. 2′ pt. e 6′ st.
di Pierpaolo Paterno
BARI – Riappaiono antichi fantasmi in casa Bari che dopo quattro risultati utili si arrende alla Reggiana nel terzo turno del girone di ritorno di B. Dopo una partita incolore, senza un briciolo di idee, l’anonima squadra di Marino alza bandiera bianca alle due reti della formazione di Alessandro Nesta che – dopo 43 anni – torna a vincere nel capoluogo pugliese. Scavalcati in classifica dalla stessa Reggiana, la sconfitta allontana i biancorossi dalla zona playoff facendosi agguantare in undicesima posizione dal Cosenza. L’epilogo è di una tristezza disarmante, con i tifosi che dal 2-0 ospite abbandonano lo stadio desolati e sconfortati. La fotografia di un’amarezza immeritata per una tifoseria calda e appassionata come quella barese.
Formazione annunciata e prevedibile per il Bari di Pasquale Marino. Il tecnico siciliano non cambia i connotati della squadra di Ascoli, modificando solo il terminale offensivo che risponde dal 1′ al rumeno Puscas preferito a Nasti. Sibilli e Kallon i compagni di reparto. Linea mediana inalterata con Benali nel ruolo di play più Maita ed Edjouma esterni. In retrovia, scontato l’inserimento di Matino al posto dell’infortunato Di Cesare ed al centro con Vicari. Dorval e Ricci i terzini. Brenno tra i pali. Panchina cortissima per la Reggiana di Alessandro Nesta con Marco Pajac, Elvis Kabashi e Tobias Reinhart assenti perché fermati da sindrome influenzale. Tra squalificati ed infortunati, ammontano a dieci le defezioni tra gli emiliani. Dalla formazione Primavera, aggregato il centrocampista classe 2005 Byran Blanco. Sfida ad armi pari tra due squadre assiepate al centro della classifica, col Bari avanti di soli due punti a quota 27 e l’intento di scavalcare il Brescia nono e sconfitto nell’anticipo. Prima di cominciare, 1′ di silenzio per ricordare il compianto Gigi Riva.
Dopo venti minuti di sostanziale equilibrio, la Reggiana rompe gli indugi e sblocca il risultato grazie ad un cross di Pieragnolo ed alla immediata imbucata in area barese di Riccardo Fiamozzi, completamente dimenticato da Ricci ed Edjouma e lasciato solo di battere Brenno. Gol dell’ex e prima gioia in campionato per il terzino ospite. Il Bari complica una contesa insidiosa in cui il ricamo di gioco risulta sterile ed improduttivo. Dalle parti di Puscas non arriva l’ombra di un pallone giocabile. In 47′ di gioco, i biancorossi non impegnano mai il portiere reggiano Bardi. In mezzo al campo, Benali annientato dai mediani Bianco e Crnigoj (che non gioca titolare da un mese). Con questo quadro asfittico si va al riposo. Emiliani meritatamente in vantaggio in forza – più che di un dominio territoriale – di un migliore controllo della manovra. In particolare nella impostazione delle ripartenze sulle fasce.
Si riprende con lo stesso undici titolare del primo tempo. E come nella metà iniziale non accade nulla di significativo dalle parti di Bardi. Da sottolineare invece il cartellino giallo rimediato da Benali, già diffidato e quindi pesantissima assenza nella gara di venerdì prossimo a Palermo. Con mezzora ancora da giocare, Marino tenta le carte Nasti e Menez al posto degli impalpabili Puscas e Maita. Bari che di fatto passa ad un 4-2-3-1. Per un infortunio, Nesta perde Gondo. Per lui, Varela. A dieci dal termine, Achik rileva un Edjouma annebbiato che esaurisce una corsa fatta di qualche azione di rottura ma non pervenuto in fatto di costruzione. Centrocampista in ginocchio come tutto il Bari che a meno 7′ dal novantesimo subisce il bis ospite: Bianco la piazza nell’angolino concludendo un’azione di contropiede. I padroni di casa sembrano avere un piccolo sussulto di orgoglio. E sulla conclusione di Benali, Matino si ritrova una palla casuale che sistema alle spalle di Bardi. Azione rivista al Var per un tocco di avambraccio dell’ex Potenza e gol annullato. Si abbassa qui il sipario sul pomeriggio nero dei galletti, tornati ai vecchi, negativi cliché. Dopo la fine, la squadra trova il coraggio di incassare l’imbarcata di fischi di una Curva Nord delusa e arrabbiata. Contestazione che si sposterà dopo poco fuori dalla porta 8 del San Nicola. Mentre stringono i tempi verso la chiusura del mercato di gennaio, venerdì 2 febbraio – alle 20.30 – sfida sotto le stelle a Palermo. Speriamo non siano cadenti.

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