BARI – CESENA h. 15:00
ARBITRO FOURNEAU DI ROMA
ASSISTENTI BITONTI – EMMANUELE
IV: URSINI
VAR: GIUA
AVAR: GHERSINI
Cronaca sportiva di Bari e provincia, aggiornamenti sulla SSC BARI, calcio e altri sport
BARI – CESENA h. 15:00
ARBITRO FOURNEAU DI ROMA
ASSISTENTI BITONTI – EMMANUELE
IV: URSINI
VAR: GIUA
AVAR: GHERSINI
Marcello Mancino torna a tenere compagnia agli appassionati biancorossi con la quarta puntata della stagione 2025/26 de “Il calcio che ci piace”, la storica trasmissione che questa settimana taglia un traguardo da brividi: la puntata numero 999 (start ore 21). Sedici anni di storie, tifo, polemiche costruttive, sorrisi e passione pura per il calcio e per Bari. Un percorso che non smette di rinnovarsi e che, anche stavolta, promette scintille.
Una delle novità più curiose e simpatiche della serata sarà il debutto in studio di un vero calciobalilla, pronto a regalare un’atmosfera ancora più informale e giocosa. Perché il calcio, prima di tutto, è condivisione ed entusiasmo. A fare da padroni di casa insieme a Mancino ci saranno ospiti di spessore. In studio, Giuseppe D’Ambrosio, presidente di Ac Bari Insieme, e Angelo Dentico, volto noto del web e voce della community attraverso il suo canale YouTube “Il trasfertista”. Una coppia capace di offrire il mix ideale tra visione societaria e racconto popolare del calcio vissuto in trasferta, cuore a mille e chilometri sulle spalle.
Non mancheranno le consuete interviste della settimana e, in collegamento video, tre figure che hanno lasciato un segno nel mondo biancorosso e sportivo: Roberto Floriano, ex calciatore del Bari; Michele Salomone, voce storica che ha raccontato per anni le emozioni del San Nicola; e Mimmo Pesola, presidente della Asd Anastasis, a cui spetterà anche spegnere simbolicamente una candelina importante, quella del quarantesimo compleanno.
A rendere la serata ancora più speciale arriveranno sorprese, interazioni con il pubblico, toons dedicati e l’immancabile live chat, cuore pulsante di una community sempre più viva. Ci sarà spazio anche per un giveaway in collaborazione con CasaBari, ulteriore occasione per far sentire i tifosi al centro del progetto, vicini alla loro squadra e alla città che amano. Il giovedì sera si accende ancora una volta di la passione biancorossa. L’appuntamento è davanti allo schermo dei vostri device, per vivere insieme una nuova pagina di questa lunga, bellissima storia. Perché a Bari, il calcio non è solo sport: è identità, appartenenza, famiglia. E questa puntata promette di ricordarcelo, minuto dopo minuto.
Il Bari è tornato quest’oggi ad allenarsi in vista della sfida di domenica 2 novembre contro il Cesena di mister Mignani, valida per la 9ª giornata del campionato di Serie BKT, con fischio d’inizio alle ore 15:00 al San Nicola.
Nel pomeriggio i biancorossi si sono ritrovati proprio sul terreno dello stadio per una seduta che, dopo la fase iniziale di attivazione muscolare, ha previsto una serie di esercitazioni tecnico-tattiche a tema e circuiti di lavoro metabolico su distanze brevi e medie. L’intensità è stata modulata per alcuni giocatori, mentre Francesco Vicari ha seguito un programma personalizzato.
Per la giornata di domani è in agenda una doppia seduta.
Il giudice sportivo ha comminato una multa di 7 mila euro al Bari a seguito dei ripetuti lanci di petardi provenienti dagli spalti nel corso della sfida di ieri contro il Mantova, disputata allo stadio San Nicola.
La sanzione arriva a causa del comportamento di una parte della tifoseria biancorossa, che ha acceso e lanciato ordigni pirotecnici durante la partita. In particolare ad ogni esposizione di striscioni contro società, squadra, dirigenti e istituzioni locali.
di Pierpaolo Paterno
Vincere non sempre basta. Lo sa bene il Bari, che contro l’ultima della classe Mantova ha portato a casa tre punti, ma ha lasciato sul prato del San Nicola la sensazione di essere una squadra senza volto, senz’anima e senza un’idea precisa di gioco. È la vittoria più triste possibile: quella che non genera entusiasmo, ma solo sollievo momentaneo.
Il contesto è desolante. Uno stadio mezzo vuoto, con appena ottomila spettatori e un’atmosfera da funerale sportivo. La Curva Nord, cuore pulsante del tifo biancorosso, ha espresso il proprio malessere con una decina di striscioni eloquenti, rivolti a tutti: squadra, società, dirigenti e perfino amministratori locali. Messaggi duri, impietosi, che fotografano un ambiente allo sbando. Dentro lo stadio, le cose non vanno meglio. Un San Nicola sempre più fatiscente — simbolo di una città che non riesce a prendersi cura della sua passione più grande — dove perfino le prese di corrente della tribuna stampa vanno in corto. E in campo, il Bari non dà certo luce: il gioco è spento, l’intensità quasi inesistente, la paura palpabile.
Eppure, in mezzo al grigiore, spunta ancora una volta il raggio di Moncini. Il suo gol — il quinto stagionale — è l’unica scintilla in una serata altrimenti buia. Salva Caserta, ancora una volta, ma non lo assolve. Perché al di là del risultato, questo Bari resta una squadra in apnea: timorosa, priva di un’identità tattica e incapace di imporre il proprio gioco anche contro l’ultima in classifica. Si salvano in pochi: Moncini, sempre più leader suo malgrado; Dickmann, tra i pochi a provarci; e Cerofolini, che nel finale mette due pezze decisive. Tutto il resto è smarrimento. Un gruppo senza furore agonistico, un allenatore che non trova la bussola e una società chiusa in un silenzio che suona come resa.
È il “Festival del nulla”, per usare le parole dei tifosi. Una rappresentazione perfetta di un club che sembra aver smarrito il senso della propria storia e della propria missione. Il risultato finale salva la classifica — Bari a nove punti, fuori dalla zona rossa — ma non salva la faccia. Perché di calcio, vero, ieri al San Nicola se n’è visto poco o nulla. E allora sì, forse c’è un motivo se il Mantova è ultimo. Ma ce n’è anche uno, ben più inquietante, se il Bari continua a galleggiare nel vuoto.
BARI – Finisce bene, ma resta l’amaro. Il Bari batte il Mantova, eppure la sensazione è quella dell’ennesimo passo nel buio. Solo il solito Moncini, con il guizzo che vale tre punti, evita a Fabio Caserta un’altra settimana di processi. Il resto è una prova opaca, difensiva, senza un’idea chiara di gioco. Tre punti pesanti, certo, ma figli più del caso che del coraggio.
A fine gara, Caserta prova a smorzare i toni e a respingere le critiche: “I cattivi pensieri li fate voi,” dice ai giornalisti. “Io penso solo a lavorare. Dobbiamo crescere dal punto di vista del gioco. Era importante fare risultato, contro un avversario che gioca e se gli concedi spazi ti mette in difficoltà. Non ci dovevamo disunire e dovevamo sfruttare le occasioni. È stata una partita di sofferenza, non bella nel palleggio. Però oggi era il momento di fare punti. Veniamo da un percorso difficile. Sono contento per i tre punti.” La soddisfazione è moderata: la squadra resta confusa e lontana da un’identità precisa. “Vedo anche le altre partite,” aggiunge Caserta. “Non mi sembra che le altre squadre del campionato facciano un calcio champagne. Noi vorremmo essere propositivi. Dobbiamo ottenere il massimo e portare entusiasmo tra la gente. Questo obiettivo si raggiunge con i risultati e col modo di giocare. Adesso, la prestazione non è quella che vogliamo.” Il tecnico difende poi le scelte forzate in difesa, dove mancano Vicari e Nikolaou: “La partita è stata chiusa con due giovani in difesa,” spiega riferendosi a Kassama e Mavraj. “I ragazzi si sono fatti trovare pronti. Quando si subisce, non è colpa del reparto ma di tutta la squadra. Avevamo scelto un centrocampo muscolare con Antonucci, Verreth e Maggiore, ma se vai in pressione e sbagli, il Mantova ti mette in difficoltà. La paura ti porta poi a commettere errori. È stata una gara di sacrificio. Tutti hanno dato il massimo. Ripartiamo dalla vittoria: lavorare con il morale alto è sempre meglio. In questi giorni abbiamo parlato tanto e rivisto molti video per capire dove migliorare.”
Caserta sa che la prestazione non basta, ma si aggrappa ai punti: “Il Mantova è una squadra difficile da affrontare. In tante partite non è stato fortunato. Meglio giocare meno bene e vincere. Questo è il momento di fare punti. Ci sarà tempo per vedere il Bari che tutti vogliamo: una squadra che manovri e imponga il proprio gioco.”
Sul fronte opposto, l’amarezza di Davide Possanzini è evidente: “Fa male, come tutte le sconfitte,” commenta il tecnico virgiliano. “Questa pesa di più guardando la classifica. Però ho visto cose positive: il Mantova ha fatto una grande partita, con personalità e continuità. Abbiamo lasciato al Bari solo le briciole. Siamo ultimi e dobbiamo rialzare la testa, pedalare. Quando sei in questa posizione non puoi aggrapparti alla sfortuna. Abbiamo limiti, ma anche giocatori forti. La prestazione del San Nicola stride con il risultato finale.”
foto sscbari
BARI – Più che una partita, uno spettacolo desolante. In campo, il vuoto. Sugli spalti, la rabbia dei tifosi, stanchi e delusi da tutto e da tutti: squadra, dirigenti, istituzioni. È questa la fotografia impietosa del San Nicola, una vecchia astronave che cade a pezzi, dove non gira più niente — nemmeno le prese di corrente in tribuna stampa, tra scintille e fumo. Un contorno triste che rispecchia perfettamente ciò che si è visto sul prato verde.
Poi, all’inizio della ripresa, arriva il solito lampo di Moncini: una scossa in una notte spenta. Il suo quinto gol stagionale salva il Bari e illumina per un attimo la scena, lui solo a tenere in piedi una barca che fa acqua da ogni parte.
Tra i pochi a salvarsi, Lorenzo Dickmann, protagonista di una prova grintosa e generosa. “Sapevamo che ci aspettava una partita difficile contro un Mantova che gioca bene,” racconta. “Ci siamo difesi con ordine, non ricordo grandi occasioni loro nel primo tempo. In momenti così bisogna compattarsi e fare più punti possibili. Quando non hai il controllo del gioco, la prestazione può sembrare brutta. Ma portiamo a casa i tre punti: questo è ciò che conta.” Poi ammette: “Venivamo da una classifica complicata e siamo andati in affanno. Dobbiamo gestire meglio la palla per creare più occasioni, ci stiamo lavorando. Salviamo i punti e la fase difensiva.” Sul gol annullato al Mantova nel finale: “È normale schiacciarsi sull’1-0. L’importante è che non l’abbiamo preso. Meno male che c’è Moncini. Speriamo continui a segnare. Tra noi c’è fiducia.” A ruota Sheriff Kassama, tornato titolare dopo tempo: “Ero emozionato, una delle mie prime partite in Serie B. È un campionato di qualità, con avversari intelligenti. Sto cercando la mia condizione ideale, ma credo di essere sulla buona strada.”
FOTO SSCBARI
Bari-Mantova 1-0
BARI (3-4-2-1): Cerofolini; Pucino, Meroni (35’ st Mavraj), Kassama; Dickmann, Verreth (20’ st Darboe), Maggiore, Dorval; Antonucci (45’ st Braunoder), Castrovilli (20’ st Pagano); Moncini (35’ st Gytkjaer). A disp. Pissardo, Burgio, Bellomo, Rao, Pereiro, Partipilo, Cerri. All. Caserta.
MANTOVA (4-3-3): Festa; Maggioni, Castellini, Celia, Bani; Paoletti (35’ pt Wiesser), Artioli (19’ st Falletti), Trimboli; Ruocco (35’ st Caprini), Bonfanti (19’ st Mancuso), Bragantini (35’ st Galuppini). A disp. Andrenacci, Mensah, Fiori, Fedel, Marras, Majer, Pittino. All. Possanzini.
ARBITRO: Massimi di Termoli.
RETI: 5’ st Moncini.
NOTE: 9.866 spettatori (5.134 abbonati; 124 tifosi ospiti). Rec. 1’ pt. e 9’ st.
di Pierpaolo Paterno
BARI – Senza cambiare la rotta sul piano del gioco e del carattere, il Bari riesce a spuntarla di misura contro il fanalino di coda Mantova salendo a nove punti e mettendosi alle spalle un quartetto di inseguitrici. Di buono ci sono solo i tre punti, in appendice ad una prestazione mediocre in cui si salvano solo Moncini (cinque gol all’attivo) e Dickmann. Una statua anche a Cerofolini che, nel finale, compie un paio di interventi salva risultato.
Nonostante si giochi contro l’ultima della classe, Caserta si mantiene prudente schierando Moncini unica punta. Alle spalle Antonucci e Castrovilli. Centrocampo a quattro con Dickmann e Dorval di spinta. In mezzo Verreth e Maggiore. Scelte obbligate in difesa con il capitano Pucino e Kassama ai lati di Meroni. Si gioca davanti a pochi intimi, di sicuro non i circa diecimila spettatori ufficializzati dal club. In Curva Nord appaiono due striscioni “Ssc basta umiliazioni” e “Vendi e vattene”. Il primo tiro verso la porta lo firma il Mantova al 12’: Maggioni dalla distanza. Palla sopra la traversa. La replica biancorossa, una rovesciata improbabile di Maggiore bloccata senza problemi da Festa. In Curva si canta “Liberateci” rivolgendosi alla politica interpellata dallo striscione “Istituzioni locali, assenti ingiustificati”. E, ancora, “Ogni anno stesso copione. Colpa della pressione”. “Presidente assente. Dirigenti incompetenti” continua la rassegna infinita dei messaggi di serata dagli spalti mentre si canta “Almeno un tiro in porta”. In campo è il festival del nulla. Un Bari davvero imbarazzante, da tutti i punti di vista. Il primo tempo va in archivio tra sbadigli ed un clima soporifero che non promette nulla di buono. Come la bordata di fischi assordante di fronte ad uno scempio mai visto prima.
Un cenno di risveglio arriva in apertura di ripresa quando, dagli sviluppi di un corner, il solito Moncini batte Festa riprendendo una palla respinta in prima battuta su tiro di Dorval. Gol sul filo del fuorigioco, ma buono anche per gli uomini al Var. Alle spalle, la girandola dei cambi, il Mantova sfiora il pareggio a meno due dal 90’ ma Cerofolini intercetta il tiro di Caprini diretto in porta. Portiere biancorosso che salva sulla linea una svirgolata di Darboe per il più beffardo degli autogol. Il recupero è fatto di 6’ di sofferenza, come tutto il match che si conclude pure con un gol annullato a Caprini per fuorigioco su revisione in sala Var. “Sempre colpa dell’allenatore. Ma il problema è non avere ambizione”, l’ultimo titolo di coda sul decimo striscione esposto nell’arco di un’ora e mezza in Curva Nord.
foto sscbari
BARI-MANTOVA
Bari (4-3-2-1): Cerofolini, Kassama, Meroni, Pucino (c), Dickmann, Verreth, Maggiore, Dorval, Castrovilli, Antonucci, Moncini. A disp.: Pissardo, Burgio, Darboe, Pagano, Gytkjaer, Bellomo, Rao, Pereiro, Partipilo, Braunoder, Mavraj, Cerri. All. F. Caserta
Mantova (4-3-3): Festa (c), Maggioni, Castellini, Cella, Bani, Trimboli, Artioli, Paoletti, Braga, Bonfanti, Ruocco. A disp.: Andrenacci, Mensah, Mancuso, Wiesser, Fiori, Galuppini, Falletti, Fedel, Marras, Caprini, Majer, Pittino. All. D. Possanzini
Il Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie B,
▪ preso atto dell’odierna comunicazione del Ministero dell’Interno – Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, con la quale si richiede di posticipare ad altra data l’incontro in oggetto, a seguito della segnalazione della Prefettura di Napoli, sulla scorta delle esigenze rappresentate dagli amministratori giudiziari della società Juve Stabia S.r.l.;
▪ visto l’art. 27.2 dello Statuto LNPB;
dispone il rinvio della gara JUVE STABIA – BARI, valida per la 10ª giornata del Campionato Serie BKT 2025/2026, programmata per mercoledì 29 ottobre p.v., ad altra data che verrà fissata dalla Lega Nazionale Professionisti Serie B.