POLITO NON SI RASSEGNA: IL BARI E’ VIVO, A TERNI DAREMO TUTTO PER LA CITTA’

di Pierpaolo Paterno

BARI – Se non una resa, poco ci manca. Nel calcio tutto è possibile. Anche i miracoli. Ma, in certi casi, occorre essere più realisti del re. Il pareggio interno contro la Ternana – gara 1 dei playout – riduce al lumicino le percentuali di salvezza del Bari nel campionato di B. Per centrare la permanenza bisognerà solo vincere fra sette giorni nel return match al Liberati. Un’impresa a tutti gli effetti, inutile girare attorno alle parole. A trovarle è il ds Ciro Polito: “L’amarezza è trovarci qui. Abbiamo preso gol all’82’ e siamo qui a parlare di qualcosa che ci rimane. E cioè una partita a Terni da giocare. Non c’è una spiegazione al primo tempo di stasera. Abbiamo sofferto i loro quinti in mezzo. Fenomeni non siamo. Abbiamo delle difficoltà. Nel secondo tempo, il mister l’ha aggiustata. Non ci abbattiamo. Sono entrato nello spogliatoio e ho detto: ma se avessimo vinto 1-0 avremmo festeggiato? A Terni daremo tutto quello che abbiamo. Il Bari è vivo”.

“Se non fossi incazzato, vuol dire che non ho sangue. Sono il primo responsabile. Ci metto sempre la faccia. Tutti parlano. Ascolto e leggo tutto. Oggi puntare il dito con dei giocatori non serve. Vedo che la squadra, a sprazzi, ha dato quello che poteva. Chi è entrato, è vero, non ha impattato come doveva. La Ternana ha tanti giovanotti di club importanti. Noi abbiamo tanto da perdere. Io in primis. L’anno scorso potevo andare in una squadra di Champion. E ora mi ritrovo quasi in C. Questa città da, ma non ha ricevuto. Io però non sono mai scappato. Andremo a battagliare a Terni, cercando di portare il minimo sindacale che è la salvezza. Sarà un’altra partita, difficile per entrambe le squadre. Non mi fermerò davanti a niente”.

“In caso di retrocessione, sono l’unico che non ha il contratto – continua Polito -. Il mio presidente, Luigi De Laurentiis, non mi ha mai lasciato. Siamo stati sempre vicini per combattere una stagione a dir poco difficile. Fin quando avrò vita, darò tutto quello che ho. A questa città ho pure dato tanto. Comunque vada, mi siederò con la società. Faremo una salvezza miracolosa e poi discuteremo su tutto. L’episodio? Un fatto isolato. Erano solo due tifosi. Mi sono rimesso sotto e al lavoro per portare la salvezza alla città. Tutto quello che è stato fatto fa parte del passato. I cambi di allenatore? Ci sono stati problemi. Con lo staff di Giampaolo siamo riusciti a portare a casa i playout”.

Il messaggio ai tifosi: “Il Bari si salverà perché ha un debito morale verso la città che non merita questa situazione. Dobbiamo andare lì a mangiarci l’avversario. Come stanno male loro, stiamo male anche noi”.

Roberto Breda torna al San Nicola nelle vesti di castigatore. Accadde nei playoff 2013/14 alla guida del Latina (eliminò il Bari dalle semifinali con due pareggi).

Ci sta riprovando adesso al comando della Ternana. Il pari al San Nicola nel match di andata dei playout vale oro: “Abbiamo fatto una partita di altissimo livello e di qualità – dice – nonostante alcuni episodi negativi come il rigore sbagliato da Casasola. Il verdetto rimane aperto. Il Bari non è morto. Mi è piaciuta molto la reazione, non era facile su un campo difficile come il San Nicola. I complimenti nel calcio non esistono. Esistono solo i risultati. Faccio i complimenti al pubblico di Bari. Uno spettacolo e tanta roba per la serie B. Al ritorno sarà una battaglia”.

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