Bari-Padova 2-1
BARI (4-3-3): Cerofolini, Dickmann, Meroni, Nikolaou (16’ pt Kassama), Burgio, Pagano, Verreth, Castrovilli (c), Antonucci (20’ st), Gytkjaer, Rao (31’ st Pereiro). A disp.: Pissardo, Darboe, Bellomo, Maggiore, Partipilo, Pucino, Braunoder. All. F. Caserta.
PADOVA (4-4-2): Fortin, Barreca (36’ st Favale), Perrotta, Crisetig (28’ st Harder), Varas, Fusi (36’ st Di Maggio), Lasagna, Capelli, Bortolussi (28’ st Ghiglione), Sgarbi, Faedo (41’ st Buonaiuto). A disp.: Mouquet, Sorrentino, Belli, Seghetti, Boi, Jonathan Silva, Villa. All. M. Andreoletti.
ARBITRO: Manganiello di Pinerolo.
RETI: 5’ st Bortolussi; 26’ st (rig.) Moncini; 39’ st Cerri.
NOTE: Spettatori paganti 5.000 circa, di cui 294 ospiti. 25’ st espulso Capelli per fallo da ultimo uomo su Moncini. Rec. 2’ pt. e 4’ st.
di Pierpaolo Paterno
BARI – Al culmine di una partita che ha poco di memorabile, il Bari riesce nella miracolosa impresa di superare il Padova per 2-1 rimontando i veneti nel corso della ripresa decisa dagli innesti Moncini, Dorval e Cerri. Primo successo biancorosso dopo sette giornate. Gira tutto attorno al rigore trasformato da Moncini legato alla concomitante espulsione di Capelli. Padova ingenuo e colpevole di non aver affondato il colpo di fronte ad un avversario apparso – per larghi tratti del match – al limite del presentabile.
Per la settima volta su sette partite giocate, Fabio Caserta modifica la formazione iniziale dei biancorossi. Si torna alla difesa a quattro e la novità è rappresentata dall’esclusione di Dorval nel ruolo di terzino sinistro. Al suo posto, debutta Burgio. Dickmann sul fronte destro. Meroni e Nikolaou in mezzo. Pagano, Verreth e il capitano Castrovilli compongono la linea mediana. Davanti tridente inedito con l’innesto dal primo minuto di Rao (prima da titolare col Bari e in carriera) e Antonucci a supporto di Gytkjaer punta centrale. Una mezza rivoluzione di uomini e dotazioni tecniche per dare l’assalto alla prima vittoria stagionale.
Dopo 10’, il primo tentativo porta la firma di Antonucci. Palla centrale deviata in corner da Fortin. Sull’angolo, incornata sciupata malamente da Meroni. Poco male rispetto all’infortunio che dopo un quarto d’ora costringe Nikolaou ad abbandonare la partita. Al suo posto entra il giovane Kassama. Un ulteriore aggravio per mister Caserta, alle prese con una retroguardia fragile come il cristallo. Per un nuovo tiro nello specchio della porta veneta bisogna attendere il 27’: ancora Antonucci con una conclusione lentissima e centrale.
Il primo tempo va in archivio in maniera anonima, con un paio di parate di Cerfolini su sortite innocue di un Padova tanto ingenuo a non approfittare dell’assoluta pochezza dei padroni di casa. Si va al riposo tra i fischi, al culmine di 47’ davvero inguardabili sul piano del gioco e dell’agonismo.
Caserta prova a correre ai ripari. Dentro Moncini e Dorval al posto di un Gytkjaer fantasma e di un Burgio impresentabile. Cambi inutili perché dopo appena cinque minuti il Padova capisce finalmente che può infierire e passa in vantaggio con una palla sotto la traversa di Bortolussi lanciato per vie centrali da Capelli. Nella circostanza, inerme Kassama e incolpevole Cerofolini. Caserta, le cui responsabilità su quanto (non) offerto in campo arrivano sino ad un certo punto, tenta la carta della disperazione Cerri. Fuori Antonucci. Nel frattempo, Cerofilini compie un paio di prodigi su Bortolussi e Lasagna tenendo in vita un Bari praticamente morto. Prova a rianimarsi sul rigore recuperato da Moncini, strattonato in area da Capelli (espulso). Ex attaccante bresciano che dal dischetto firma il suo terzo gol stagionale (sui sei complessivi del Bari). Si torna in equilibrio poco prima di rivedere in campo Pereiro che dopo la mezzora prende il posto di Rao. Situazioni che preludono all’incredibile sorpasso del Bari (39’) con una girata aerea di Cerri propiziata da un assist di Dorval da calcio d’angolo. Bari avanti, con la gravissima complicità di un Padova che inspiegabilmente rinuncia a giocare una partita più che alla portata. E il Bari, nonostante tutti i limiti evidenti, riesce a portare a casa la prima vittoria del campionato. Finisce con la squadra ad applaudire sotto la Curva Nord che canta “Noi vogliamo un grande Bari”. Emblematico l’abbraccio tra i calciatori e Caserta.
foto sscbari