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SUDTIROL-BARI, LE PROBABILI FORMAZIONI

Sudtirol-Bari

SUDTIROL (3-5-2): 31 Adamonis; 30 Giorgini, 19 Peitrangeli, 34 Veseli; 79 Molina, 18 Pyythia, 6 Martini, 8 Mallamo, 24 Davi; 90 Odogwu, 7 Rover. A disp. 16 Lamanna, 1 Poluzzi, 84 Halili, 74 Testa, 99 Praszelik, 20 Belardinelli, 17 Casiraghi, 33 Merkaj, 9 Gori, 3 Barreca, 21 Tait, 63 Vergani. All. Castori.

BARI (3-5-2): 1 Radonovic; 3 Mantovani, 23 Vicari, 55 Obaretin; 27 Favasuli, 4 Maita, 8 Benali, 21 Maggiore, 93 Dorval; 15 Lasagna, 11 Bonfanti. A disp. 22 Pissardo, 45 Marfella, 25 Pucino, 44 Simic, 13 Tripaldelli, 10 Bellomo, 28 Lella, 7 Oliveri, 94 Saco, 17 Maiello, 20 Pereiro, 19 Falletti, 99 Favilli, 9 Novakovich. All. Longo.

ARBITRO: Sacchi di Macerata.

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BARI, 25 CONVOCATI PER LA SFIDA DI DOMANI SERA AL SUDTIROL

Il Bari si prepara all’ultimo appuntamento della regular season in programma domani a partire dalle ore 20.30 al ‘Druso’ di Bolzano per il recupero della 34a giornata Serie BKT contro il Sudtirol guidato da mister Castori.

Per la sfida agli altoatesini, sono 25 i biancorossi convocati:

PORTIERI: 1.RADUNOVIC, 22.PISSARDO, 45.MARFELLA

DIFENSORI: 3.MANTOVANI, 13.TRIPALDELLI, 23.VICARI, 25.PUCINO, 44.SIMIC, 55.OBARETIN

CENTROCAMPISTI: 4.MAITA, 7.OLIVERI, 8.BENALI, 17.MAIELLO, 21.MAGGIORE, 27.FAVASULI, 28.LELLA, 93.DORVAL, 94.SACO

ATTACCANTI: 9.NOVAKOVICH, 10.BELLOMO, 11.BONFANTI, 15.LASAGNA, 19.FALLETTI, 20.PEREIRO, 99.FAVILLI

FONTE ssc bari

MIGLIACCIO ALLONTANA GLI ALIBI: NEL SECONDO TEMPO CI SIAMO SPENTI, BUTTATA VIA GRANDE OCCASIONE

Le parole di Migliaccio ai microfoni di Radio Bari dopo il 3-1 del Cittadella sul Bari: “E’ stata una partita dai due volti. Nel secondo tempo, siamo caduti nelle solite difficoltà. Preso il gol, sapevamo che avremmo dovuto tenere botta. Non siamo riusciti a risalire dalla difficoltà. Ci siamo spenti. Si arrivava tardi su tutti i palloni. La partita è scivolata via. Ci rimane una piccola speranza, ma resta che abbiamo buttato via una grande occasione. Inutile nascondersi o trovare scuse. Non serve trovare alibi”.

I cambi degli attaccanti: “Non siamo riusciti a trovare la chiave giusta. Si è pensato di mettere due punte fresche. Lasagna poteva farci penetrare in spazi ampi. Ma sul 2-1 non è andata così”. Resta il crollo generale della squadra: “Nello spogliatoio non vola una mosca. E’ difficile per i ragazzi. La partita è cambiata dopo un minuto e mezzo del secondo tempo. Si è persa la lucidità. Parlo di tutta la squadra. E’ un aspetto psicologico collettivo. Il gruppo fa fatica nel suo insieme. Siamo mancati nella continuità per tutto il campionato. Dopo l’ultima partita, si tira una riga e ognuno farà le sue valutazioni. Finché non arriva il 90’ di Bolzano, non si sa mai. Sappiamo che siamo mancati. Ma non solo oggi che è una delle tante situazioni”.

Il Bari di Cittadella dimostra di essere un gruppo senza personalità: “I calciatori hanno la percezione di essere forti, ma nelle difficoltà non riescono a reagire. Non c’è spaccatura tra squadra e area tecnica”.

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IL BARI PERDE LA FACCIA ANCHE A CITTADELLA: AL TOMBOLATO UMILIAZIONE BIANCOROSSA

Cittadella-Bari 3-1

CITTADELLA (4-3-1-2): Kastrati, Salvi, Angeli, Amatucci, Capradossi, Tronchin (50’ st Vita), Tessiore (1’ st Rabbi), Carissoni, Pavan (c), Okwonkwo (22’ st Pandolfi), Palmieri (25’ st D’Alessio). A disp.: Cardinali, Maniero, Casolari, Matino, Desogus, Voltan, Piccinini, Sanogo. All. A. Dal Canto.

BARI (3-5-2): Pissardo, Pucino, Vicari (c), Mantovani, Oliveri (27’ st Maggiore), Lella, Maiello (35’ st Pereiro), Falletti, Dorval, Bonfanti (15’ st Lasagna), Favilli (15’ st Novakovich). A disp.: De Lucci, Marfella, Tripaldelli, Favasuli, Simic, Obaretin, Saco. All. D. Migliaccio.

ARBITRO: Massimi di Termoli.

RETI: 32’ pt Favilli; 2’ st Rabbi; 20’ st Palmieri; 36’ st Pandolfi.

NOTE: Rec. 1’ pt. e 5’ st.

di Pierpaolo Paterno

CITTADELLA – Ennesima umiliazione per il Bari che esce con le ossa rotte dal Tombolato nel penultimo atto di B. Il 3-1 del Cittadella, penultimo ma ancora in corsa per la salvezza, rimpicciolisce la squadra di Moreno Longo. La decima sconfitta stagionale, terza nelle ultime quattro uscite, segna virtualmente il punto di addio della combriccola barese dal discorso playoff col Cesena che si prende l’ottavo posto espugnando il campo del Cosenza dove, pochi giorni fa, i Galletti hanno alzato bandiera bianca in una delle pagine più cupe degli ultimi dieci anni. A 90’ dal termine di regular season, i romagnoli sono a più tre sul Bari che – per ambire ai playoff – dovrebbe battere il Sudtirol sperando in una sconfitta del Cesena contro il Modena.

La formazione inziale dei biancorossi è una mezza rivoluzione. Migliaccio, che sostituisce in panca lo squalificato Longo, fa i conti con le defezioni di Radunovic tra i pali – sostituito da Pissardo – di Maita e Benali. A centrocampo, per loro giocano Lella e Maiello con Falletti dietro le punte inedite Bonfanti e Favilli. Esterni Oliveri, preferito a Favasuli, e Dorval.

Discreta la partenza dei biancorossi che, dopo 3’, sfiorano il vantaggio con una incursione di Favilli deviata in corner. La replica veneta, una incornata di Pavan fuori misura. Bari di nuovo avanti al quarto d’ora: cross di Favilli e inserimento aereo di Lella tra le braccia di Kastrati. Sul fondo, il rasoterra dalla distanza di Falletti. Favilli la sblocca al 32’- Dorval gli apre un corridoio nella confusione dell’area di casa e l’attaccante chiude alle spalle del portiere tornando a segnare dopo un mese di digiuno. Gol convalidato dopo un lungo check al Var. Vantaggio che può capitalizzarsi dopo sei minuti se la traversa non negasse ad Oliveri la gioia della marcatura. Azione che, di fatto, manda in archivio il primo tempo.

Si riparte. Di fatto, il Bari esce dalla scena. Mentre Dal Canto gioca subito la carta Rabbi. Scelta che paga perché, dopo soli due minuti, l’attaccante di scuola Bologna pareggia i conti dagli sviluppi di una palla inattiva: cesura in mischia ad un passo da Pissardo. Per il Bari, tutto da rifare.

E’ un secondo tempo davvero inguardabile per la squadra pugliese che affonda sotto i colpi granata senza colpo ferire. Dopo un quarto d’ora, Migliaccio ci prova cambiando gli interpreti d’attacco. Favilli e Bonfanti cedono il posto a Novakovich e Lasagna. Mossa inutile perché i padroni di casa si portano sul 2-1 grazie ad un inserimento a pesce di Palmieri su cross da destra. Imbarazzante la difesa biancorossa. Un flop tattico e tecnico senza attenuanti. Negli ultimi dieci minuti, entra pure Pereiro per l’ammonito Maiello. Tutto vano, dal momento che il Cittadella va di nuovo a nozze. Pandolfi la mette nell’angolo capitalizzando uno spunto di Rabbi. Una prova indegna da parte della formazione ospite. Un affronto per gli oltre trecento tifosi baresi presenti al Tombolato. Una resa su tutti i fronti per una formazione a tratti impresentabile sul piano del gioco, dei valori e del carattere. Per fortuna, questo brutto film si chiude martedì a Bolzano sul campo del Sudtirol.

foto sscbari

 

 

 

 

 

 

BARI, MEZZA RIVOLUZIONE A CITTADELLA: LE FORMAZIONI UFFICIALI

Cittadella-Bari

Cittadella (4-3-1-2): Kastrati, Salvi, Angeli, Amatucci, Capradossi, Tronchin, Tessiore, Carissoni, Pavan (c), Okwonkwo, Palmieri

A disp.: Cardinali, Maniero, Casolari, Matino, Pandolfi, Desogus, Vita, D’Alessio, Voltan, Rabbi, Piccinini, Sanogo. All. A. Dal Canto.

Bari (3-5-2): Pissardo, Pucino, Vicari (c), Mantovani, Oliveri, Lella, Maiello, Falletti, Dorval, Bonfanti, Favilli. (In base alla posizione di Falletti potrebbe essere 3-4-1-2). A disp.: De Lucci, Marfella, Novakovich, Tripaldelli, Lasagna, Pereiro, Maggiore, Favasuli, Simic, Obaretin, Saco. All. D. Migliaccio (mister Longo squalificato)

IL PRIMO DISCORSO DI PAPA LEONE XIV: LA PACE SIA CON TUTTI VOI, IL MALE NON PREVARRA’

“La pace sia con tutti voi. Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo risorto, il Buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anche io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie e tutte le persone della Terra. La pace sia con voi”. Queste le prime parole di papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost. Il cardinale statunitense (è nato a Chicago) si è presentato al mondo dopo le ore 19 (fumata bianca alle 18.08)  dal balcone delle benedizioni in piazza San Pietro. Il Pontefice ha parlato di pace, della “pace del Cristo risorto, pace disarmata e disarmante, umile e perseverante” di un “Dio che ci ama tutti incondizionatamente”.

Poi il pensiero di Leone XIV è rivolto a papa Francesco: “Ancora conserviamo negli orecchi quella voce debole, ma sempre coraggiosa di Francesco, che benediva Roma”. Un Pontefice, Francesco, che ha dato la sua ultima “benedizione al mondo intero la mattina del giorno di Pasqua”. “Dio ci vuole bene – ha proseguito Prevost – ci ama tutti. Il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio. Quindi senza paura, uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti, siamo discepoli di Cristo, Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce”. “Aiutateci a costruire ponti con il dialogo, con l’incontro, per unirci tutti, per essere un solo popolo – ha detto il nuovo Papa di matrice agostiniana – . Grazie a Papa Francesco. Ma voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che mi hanno scelto come successore di Pietro. Cercando sempre la pace e la giustizia, lavorando sempre come uomini e donne fedeli a Cristo, per proclamare il Vangelo e essere missionari”.

Il nuovo Papa si augura infine “Una chiesa sinodale, che cerca la pace, la carità, che cerca di essere sempre vicino a coloro che soffrono”. Poi la preghiera alla Madonna, prima di recitare l’Ave Maria nel giorno dedicato liturgicamente alla Vergine di Pompei: “Oggi è il giorno della supplica alla madonna di Pompei. Nostra madre Maria vuole sempre camminare con noi, starci vicino e aiutarci con la sua misericordia”. Poi il saluto alla Chiesa romana: “Alla Chiesa di Roma un saluto speciale. Dobbiamo cercare di essere una chiesa missionaria, costruire ponti”. Infine il Pontefice si è rivolto ai fedeli in lingua spagnola, ricordando il suo ruolo di missionario in una piccola diocesi del nord del Perù, salutando la diocesi di Chiclayo.