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SCOSSA MIGNANI: BARI, IL DOVERE MORALE DI RIPRENDERE DA DOVE ABBIAMO FINITO

Lunga conferenza stampa di Michele Mignani all’immediata vigilia di Bari-Catania, match della 23ma giornata di Lega Pro in programma domani alle 17.30 dopo la sostanziosa pausa natalizia ed i rinvii determinati dai casi di positività al Covid nelle squadre di C. Bari compreso.

“Abbiamo il dovere morale di riprendere da dove abbiamo finito -attacca senza mezzi termini l’allenatore di origini genovesi – e riprendere a fare punti immediatamente perché ci ridarebbe le certezze dell’ultima parte del campionato e la consapevolezza di essere una squadra difficile da affrontare. La sosta è lunga e può aver lasciato delle scorie. Ma abbiamo lavorato bene, soprattutto nell’ultima settimana in cui siamo tornati a stare tutti insieme. C’è grande fiducia di ripartire forte”.

Il mister spiega l’andamento dell’ultimo mese di sosta: “Lo abbiamo fatto vivendo alla giornata. Ci sono stati dei problemi di positività al Covid, ma abbiamo modulato i carichi di lavoro su chi ha fatto più giorni di vacanza. Credo che oggi la squadra stia bene”.

Mignani sulle richieste di mercato: “A livello numerico – dice – questa è una rosa che offre garanzie in tutti i ruoli. Volevamo recuperare Di Cesare nei tempi più brevi e ci siamo riusciti. Domani potrebbe già rientrare in campo. Una priorità risolta. Per il resto, tutte le squadre sono migliorabili. Io non ho chiesto niente. Io alleno i giocatori che ho a disposizione. Polito pensa alle soluzioni migliorative. Non dobbiamo colmare lacune, anche se non siamo perfetti. Ma siamo tutti molto contenti di quanto ottenuto sino ad oggi. Su qualche novità ci ragioneremo con calma e serenità”. E sulla possibilità di inserimento dall’inizio di Di Gennaro considerando le concomitanti assenze a centrocampo di Maita e Scavone, entrambi squalificati: “Di Gennaro è un jolly di centrocampo, in carriera ha fatto il play basso e può anche fare la mezzala nel centrocampo a tre. Le valutazioni su di lui sono aperte. E domani avrà più possibilità di giocare”.

“Pensiamo al Catania – continua – cercando di fare i tre punti, di cui abbiamo grande necessità. Gestiremo le forze come sempre. Preferisco giocare sempre, piuttosto che non giocare mai. Non conosco direttamente le dinamiche interne e societarie del Catania e nemmeno ciò che riguarda le loro idee di mercato. So che è arrivato un giocatore in questi giorni, ma resta una squadra che – come accaduto al Bari tempo fa – nelle difficoltà potrebbe essere più libera e spensierata. Per la C, la rosa del Catania è di un certo livello e ha un Moro di grande prospettiva”.

Mignani sulle scelte degli uomini anche in relazione ai casi di positività al Covid registrati nei giorni scorsi e ora superati: “Dovremo per forza tenere in considerazione il fatto che qualcuno potrebbe non avere i 90′ dall’inizio perché reduce dalle problematiche di Covid. Ma chi è rientrato ha riacquisito un minimo di condizione. Sono tutti disponibili. Lavorare per il Bari è un privilegio sempre, a maggior ragione in C. La comprensione per chi gioca meno è lecita, ma c’è un obiettivo di squadra e non si può pensare alle situazioni personali. Se qualcuno non è contento, e ci sarà la possibilità, lo accontenteremo. Chi si batte per la maglia va sempre ammirato”.

Diciotto partite in novanta giorni. Come fronteggiarle? “Petriccione – conclude Mignani focalizzando il discorso sul centrocampo privato per ora di De Risio e prossimamente forse anche di Lollo – l’ho allenato alla Primavera del Siena, lo conosco bene e per il quale nutro simpatia. Non ci siamo concentrati su di lui. A livello numerico abbiamo i centrocampisti. Le alternative le abbiamo. Se capitasse l’occasione per migliorare qualcosa, lo faremo. Sono state fatte tante valutazioni. Se uscirà qualcuno, altri rientreranno. Ci concentriamo su noi stessi e facciamo quello che pensiamo e che crediamo”.

Cosa aspettarsi domani contro il Catania: “Nell’ultimo mese giocato, io per primo ho detto di vedere la squadra in crescita sotto tutti gli aspetti. Una qualità non deve mai mancare, e cioè di tenere la testa dentro la partita con l’atteggiamento giusto, di lottare e combattere. Di sicuro, questo domani non mancherà. Poi – la chiosa del tecnico – le qualità e le letture individuali faranno la differenza”.

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