A due settimane dal termine del calciomercato estivo, dulcis in fundo, il ds del Bari Ciro Polito interviene in conferenza stampa allo stadio San Nicola per una chiacchierata con i giornalisti. Una scelta probabilmente tardiva, nei tempi e nelle modalità, che avrebbe dovuto essere anticipata di diversi giorni (perdendo di appeal come sostiene gran parte della tifoseria) per mettere la cornice al quadro delle operazioni concluse. Sulla falsa riga di quanto accaduto negli scorsi anni con la dirigenza De Laurentiis. Ma tant’è.
Diciannove cessioni, compresi i fine prestito. Sedici acquisizioni, di cui dieci in prestito (nove con diritto di riscatto e uno – del greco Koutsoupias – secco) e sei acquisti a titolo definitivo – l’ultimo il 6 settembre, il portiere Pissardo – . Per una rosa composta da tre portieri, otto difensori (quattro esterni e quattro centrali), ben dodici centrocampisti (incluso l’infortunato di lunga degenza Menez) e cinque attaccanti. Questo il quadro completo del lavoro svolto dal ds napoletano (https://www.barinrete.it/2023/09/02/bari-e-un-mercato-mutilato-allappello-mancano-un-difensore-e-un-attaccante/): “Finalmente – riconosce lo stesso Polito – dopo una lunga attesa di qualche mese, riprendiamo con una conferenza stampa come consuetudine dopo ogni mercato”. Poi entra nel merito: “Dico sempre la verità. Il mancato arrivo di Forte? L’attaccante sarebbe arrivato con la cessione di Scheidler, risolta pochi giorni prima al Brescia. Poi avevo chiuso col Cosenza, anche sulla parola. Mi ero cautelato, incontrando l’agente di Forte per trovare un accordo. Poi, la questione Scheidler è tramontata e non potevo portare altri. Poi è andato in Spagna. Tenere un giocatore sfiduciato. Colpa mia, l’ho scelto io. Mi prendo le conseguenze della scelta sbagliata. Ha steccato, per tante motivazioni. Non ha mantenuto le aspettative. Ho preferito farlo andare in prestito. Oggi ho solo un giocatore in testa. Se va in porto, ok. Gliozzi? L’1 settembre era in sala operatoria. Era un giocatore in prospettiva gennaio. Nel frattempo, ho dato tutto per portare Acampora. Lo volevo da giugno. Abbiamo sette attaccanti, con delle varietà. Qualche esterno in più. L’attaccante non è solo la prima punta. Siamo in pensiero perché Davide Diaw si è fermato facendo il ritiro con un’altra squadra”.
“Alla fine della scorsa stagione, ho avuto altre possibilità. Poi ho pensato a come ripartire. Ho avuto anche dei problemi familiari. Sono ripartito più forte di prima”.
Le cessioni di Caprile e Cheddira e il mancato re investimento degli introiti: “La società ha stanziato un budget adeguato alla B. Siamo nella media. La priorità è il bilancio. Ci sono meno introiti dalla Lega. Una parte dei soldi li abbiamo usati per diversi prestiti, che sono onerosi. Io voglio sempre migliorarmi nella vita. A me la squadra soddisfa tanto. Ci siamo rinforzati – l’idea di Polito – I prestiti? Noi siamo in B e molti in B li hanno. Ne abbiamo dieci, uno secco. Nove hanno diritto o obbligo di riscatto. Non tutti mantengono le aspettative. Abbiamo tutti la possibilità di acquistarli tranne Koutsoupias. Vogliamo valutarli. Giocare a Bari non è come altrove. Qui ci vogliono gli attributi. Bari non merita solo la A, ma di più. Oggi siamo in B e con questa realtà ci dobbiamo confrontare. Nemmeno la moglie è per sempre, figuriamoci i giocatori. Il last minute lo farò sempre, per i colpi migliori”.
L’intervento integrale a seguire: